sabato 23 aprile 2011

Brescia-Milan 0-1

Il Milan vince "La partita", quella che secondo le teorie di Massimiliano Allegri dovrebbe spianare la strada verso lo scudetto. Con l'esperienza e una grande prova difensiva nella ripresa, i rossoneri vincono a Brescia 1-0, con il più classico dei contropiede, innescato da Cassano e rifinito da Robinho. Vittoria sofferta, anzi soffertissima, perché il Brescia con l'acqua alla gola gioca un secondo tempo con la bava alla bocca sfiorando anche l'impresa. E adesso, se l'Inter non vince a Cesena, il Milan battendo domenica prossima il Bologna può cucirsi sul petto lo scudetto, anche se ci saranno da giocare altri tre turni. Thiago Silva fa spaventare Allegri durante il riscaldamento. Attimi di tensione, ma il brasiliano stringe i denti e va a fare reparto in difesa con Yepes risultando alla fine il migliore dei suoi. Cede il passo, invece, Gattuso, vittima del riacutizzarsi di un problema a flessori della coscia destra. Il francese, Van Bommel e Seedorf garantiscono ripartenza a centrocampo; ma anche copertura, perché Beppe Iachini stravolge le previsioni schierando un modulo speculare al Milan; un 4-3-1-2 con Diamanti alle spalle di Eder e Caracciolo, esattamente come temeva Allegri: gli uomini con più talento e fiuto del gol. Il tema offensivo rossonero è invece certificato da Boateng, schierato alle spalle di Cassano e Robinho. Il primo tempo è il prevedibile copione di un regista con poca fantasia: Milan padrone del gioco che riesce a domare il pressing alto del Brescia, collezionando nitide palle-gol. Già al 7' Robinho si fa ribattere il tiro da due passi; al 10', invece, Cassano con un gesto tecnico superbo serve il brasiliano che spreca al volo di piatto destro. Quella di Robinho che fallisce gol a grappoli è una costante; spesso in controtempo, permette agli avversari di riorganizzarsi e chiudere i varchi. Iachini dal canto suo invita i suoi alla cautela, perché Cassano è in serata di grazia e infila numeri eccezionali. Il Milan gestisce il gioco con esterma calma, ribattendo al Brescia che pare sì offensivo, ma che in realtà difende con tutti i suoi giocatori dietro la linea del pallone. Ma è sempre il barese a dettare i tempi; suo, al 38'. il tocco per il solito Robinho il cui destro in area viene respinto con bravura da Arcari. Nel Brescia il solo Eder fa valere le sue doti; sue le migliori manovre del Brescia, mentre Caracciolo è defilato e Diamanti è costretto a un efficace lavoro di sacrficio e copertura su Boateng. Il primo tempo si congeda con l'ennesima occasione per il Milan, ma questa volta, al 42', è Cassano di testa solo davanti a Arcari a sfiorare la traversa. A tratti leziosi, i rossoneri vengono presi letteralmente in contropiede all'inizio della ripresa. Al 3', infatti, Eder ha la palla gol, ma dal dischetto la spreca oltre la traversa. Il Brescia applica un feroce pressing che mette in difficoltà i rossoneri. Il Milan risponde con la qualità e all'8' Cassano spreca clamorosamente la rete, ancora di testa sul cross di Seedorf. Il tempo vola e Iachini per limitare il gap tecnico in campo toglie Vass per Baiocco. L'idea è buona, perché l'ex cavallo di battaglia di Cosmi conferisce ordine in campo. Il Brescia ci prova e al 17' Caracciolo di testa impegna Abbiati ben piazzato sul secondo palo. Ma c'è subito la replica e questa volta Robinho fa tutto bene, ma il suo sinistro dal limite viene deviato da Arcari a pugni uniti in angolo. Constatata che la serata di Boateng non è tra le migliori, Allegri lo sostituisce con Emanuelson confidando nella capacità di penetrare dell'olandese. Dentro anche Jonathas e Filippini nel Brescia, il primo per Caracciolo, il secondo per l'infortunato Zanetti. Nomi che ragalano energie impensabili al Brescia, abile a cogliere l'attimo sfuggente del Milan. La squadra di Iachini prende in mano la partita e negli ultimi venti minuti mettono sotto i primi della classe. Al 36' Diamanti su punizione colpisce la traversa con il contributo di Abbiati. Ma al 37' Zebina commette l'errore più grossolano e scatena il contropiede di Cassano che pesca Robinho libero a sinistra. Il brasiliano questa volta non può sbagliare e battere Arcari è facile. Allegri non vuole correre rischi e toglie Cassano per Ambrosini: la grinta del capitano per placare la voglia di un Brescia commovente che non molla. E al 44' è Abbiati a metterci una pezza con una deviazione in angolo pazzesca sul gran diagonale di Diamanti. Un gesto che rischia di diventare un'icona, un po' come la grande parata del portiere a Perugia nello scudetto di Zaccheroni. In evidente riserva il Milan riesce a reggere al gran finale dei padroni di casa: "La partita" è vinta.

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