sabato 16 aprile 2011

Milan-Sampdoria 3-0

Il Milan avanza al ritmo dei tre punti verso lo scudetto. Questa volta la vittima sacrificata è la Sampdoria, sconfitta 3-0 in una serata comunque oscurata dagli infortuni di Pato (contrattura ai flessori della coscia destra) e Abbiati (contusione al ginocchio) che abbandonano la gara nel primo tempo. Partita senza storia, dominata dai rossoneri che non concedono nulla ai blucerchiati, ormai in crisi profonda. E’ Seedorf a portare in vantaggio il Milan su punizione. E’ il neo padre Antonio Cassano, subentrato a Pato, a regolare i suoi conti nella ripresa segnando il 2-0 su un discusso rigore e offrendo a Robinho l’assist per il 3-0 finale che equivale a una festa perché l’Inter sconfitta a Parma precipita a otto punti, mentre il Napoli scende momentaneamente a sei. Ma ci sono ancora sei partite: 540 minuti di passione. Allegri fa cerchio attorno alla squadra; sa di dovere rinunciare ancora a Ibra, ma può contare su Robinho che schiera al fianco di Pato come nel derby. A differenza di Firenze rientra Gattuso, mentre tocca ancora a Yepes giocare al centro della difesa con Thago Silva. Lo ha detto Allegri, “guai a perdere l’attenzione”. La Samp cerca punti come il pane. Cavasin affida a Maccarone e Pozzi le sorti dell’attacco, con una retroguardia massiccia che ha il compito di tamponare la cavalleria pesante rossonera, nel tentativo di trovare varchi nel contropiede. Ma l’angolo conquistato da Pato dopo 16 secondi è un presagio. La partenza del Milan è una scheggia impazzita che la Samp non controlla. I blucerchiati impiegano 5 minuti per superare la metà campo, ma solo di una decina di metri. Si gioca a senso unico, ma i rossoneri vanno a sbattere contro il mucchio schierato da Cavasin nella sua trequarti. Il Milan a caccia di una soluzione cambia spesso passo e varia nella manovra, alternando al gioco verticale quello orizzontale, ma senza trovare spazi utili. Al 16’ la Samp al suo primo vero affondo conquista il suo primo angolo, da cui scaturisce il colpo di testa di Tissone che Abbiati addomestica. Molto più pericoloso l’esterno destro di Pozzi alto sopra la traversa; come dire: guai a perdere l’attenzione. Due tentativi che incidono probabilmente nel nuovo infortunio di Abbiati costretto a cedere i pali ad Amelia al 19’; sostituzione che precede il vantaggio del Milan. Lo firma Seedorf su punizione dal limite: tiro a effetto che si infila tra il secondo palo e l’impacciato Curci. Rete meritata che dilata lo straordinario momento dell’olandese, autentico leader della squadra. La Samp dal canto suo ammazza il gioco erigendo barricate che non permettono ai rossoneri di regalare un ritmo costante alla manovra. E nel gioco spezzettato, dopo Abbiati, salta anche Pato che al 41’, nello stadio ammutolito e preoccupato, lascia il posto a Cassano. Il passaggio del testimone viene illuminato al 5’ della ripresa dallo straordinario passaggio del barese a Robinho che spreca tutto spedendo alle stelle a tu per tu con Curci la palla del 2-0. Il brasiliano ci riprova a botta sicura, ma Curci si supera respingendo la palla con un volo plastico. Gol che è comunque nell’aria anche se arriva su un rigore concesso da Celi per un fallo di mano di Volta su colpa di testa di Yepes. La Samp non ci sta e digrigna i denti davanti all’arbitro; per i ragazzi di Cavasin il fallo ci sarebbe stata una irregolarità di Yepes. Fischietto che non traballa e Cassano infila sotto la traversa. E’ la sua serata. Trippi indizi: tocchi morbidi, palla addomesticata. Al 17’ Seedorf pesca papà FantAntonio sulla linea di fondo: pallonetto smorzato da Gastaldello e palla spinta in rete da Robinho che non può fallire. Il gol spezza definitivamente le reni alla Samp e permette ad Allegri di concedere spazi alla gloria: per Van Bommel, ancora una volta impeccabile, che cede il posto a Pirlo, accolto da un boato dopo la lunga assenza. Il play partecipa al gioco e al 34’ innesca l’azione di Cassano che scambia con Boateng per poi concludere su Curci. Poi è solo possesso palla dei rossoneri con il gol fallito da Cassano al 90’ dopo uno stop di petto da antologia. Per la Samp, invece, un nuovo salto nel buio.

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