lunedì 25 aprile 2011

Robinho: "Gol dedicato a mio figlio"

Benvenuti nella nursery rossonera dei papà goleador. Ormai il nesso è automatico: chi diventa (o ridiventa) padre, la butta dentro. Il primo a festeggiare, con dedica filiale, era stato Cassano contro la Sampdoria. Poi l’ha seguito a ruota Emanuelson, in Coppa Italia col Palermo. Ieri è arrivato il turno di Robinho, che mercoledì scorso aveva salutato l’arrivo di Gianluca — classico nome brasiliano —, il suo secondogenito. Binho si era preparato tutto con cura, visto che dopo la festa di Cassano aveva profetizzato: "In settimana nascerà anche mio figlio, a Brescia sarò io a far gol con una dedica speciale". I tre punti che accompagnano il Milan a braccetto verso il tricolore hanno gli occhi pieni di gioia di Robi ma anche lo sguardo un po’ affranto di Cassano, uscito dal campo mormorando un "ho sbagliato tutto questa sera". Tutto tranne l’imbeccata che ha lanciato Robinho in gol: e per come è finita la partita, è tanta roba. La strana coppia di punte si è cercata spesso, e spesso si è pure trovata, salvo smarrirsi al momento di concludere. È stata una sagra dell’errore a lieto fine, che ha certificato l’importanza di Robinho, al 12° gol in campionato —molti dei quali molto pesanti —, e la "Ibra-indipendenza", come piace sottolineare spesso ad Allegri: nell’ultimo mese Zlatan ha saltato quattro partite per squalifica, e il Milan ha vinto tre volte. A fine gara Robinho pronuncia la parola tabù: "Un gol importantissimo che vale lo scudetto. Sono davvero felice, lo dedico a mio figlio. Giocare con Cassano non è difficile, lui ha una tecnica impressionante, avevamo giocato insieme già al Real Madrid e adesso stiamo facendo molto bene. Ma dobbiamo sbagliare di meno sotto porta. Ganso? Spero che possa giocare con noi presto. Lui preferisce il Milan". Intanto, in vista del Bologna c’è qualche problema a centrocampo: Van Bommel sarà squalificato e Gattuso ieri sera ha dovuto arrendersi durante il riscaldamento per un dolore ai flessori, e sarà quindi da valutare. La buona notizia è il rientro di Ambrosini, riapparso in campo dopo quasi tre mesi di assenza. Da segnalare un divertente siparietto andato in scena all’ultimo minuto del primo tempo: in area bresciana Boateng ha cercato di divincolarsi dalla marcatura di Berardi, che lo teneva per la maglia, e nell’abbassare testa e busto la maglia gli si è sfilata completamente. Tanto che il nazionale ghanese è andato al tiro in canottiera, fra le risate del Rigamonti. Pochi istanti dopo Mazzoleni ha fischiato la fine del tempo e Prince ha concluso il momento comico regalando la sua maglia numero 27 all’avversario. Omaggio accettato.

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