sabato 21 agosto 2010

Allegri: "Ibra sarebbe importante"


"In questo momento parlare dell'arrivo di Ibrahimovic non ha senso, io sono per le cose concrete. Parliamone quando e se arriva". Massimiliano Allegri, tecnico del Milan, commenta così le voci di mercato sull'interesse del club rossonero per Zlatan Ibrahimovic. Alla vigilia della sfida del trofeo Berlusconi contro la Juve, Allegri si limita a "benedire" il possibile colpo del Milan. "Ibra è sempre stato un campione, ha dimostrato e sta dimostrando che a livello di squadra sarebbe importante, ma in questo momento parlo solo dei giocatori del Milan". Sull'attaccante blaugrana ex Inter qualche parola arriva anche dal dirigente rossonero Ariedo Braida, che nei giorni scorsi ad una radio spagnola aveva definito possibile una operazione Ibrahimovic: "Se ce lo regalano - ha osservato Braida - arriva anche dal dirigente rossonero Ariedo Braida, che nei giorni scorsi ad una radio spagnola aveva definito possibile una operazione Ibrahimovic. "Se ce lo regalano - ha osservato Braida - lo prendiamo, a me piacciono i giocatori bravi". Al tecnico del Milan viene chiesto se sentirà la mancanza di Mourinho, ex Inter ora al Real Madrid: "Mourinho ha dimostrato e ha vinto, però sicuramente a me non mancherà", dice Allegri. Poi, scherzando: "Magari può mancarmi mia figlia o una bella donna, ma mancarmi Mourinho...sarebbe grave, sarebbe un problema".

"Noi dobbiamo avere consapevolezza delle nostre qualità: il Milan è una squadra di campioni, non di vecchi. Una squadra che ha tanto da dare: c'è molta voglia e molto entusiasmo, il Milan è una squadra vecchia per la memoria storica e per le vittorie che ha ottenuto e non certo per l'età".Convinto della bontà del suo gruppo - "la squadra fino ad oggi ha lavorato bene, con buona intensità e impegno" - il tecnico livornese non ha perso l'occasione per spronare Ronaldinho, chiamato ad assumersi maggiori responsabilità e per mettere il Milan, nella scorsa scudetto, alla pari con le latre principali pretendenti al titolo. "Mi aspetto che faccia molto meglio rispetto all'anno scorso - ha puntualizzato riferendosi al Gaucho -: ha 30 anni, è nel pieno della carriera e sta a lui dimostrare, sul campo, di essere ancora un fuoriclasse. E proprio perché noi tutti ci aspettiamo così tanto da lui è proprio lui a doversi sentire ulteriormente responsabilizzato. Deve migliorare Ronaldinho, deve migliorare Pato: se ogni singolo migliora rispetto alla scorsa stagione, potremo lottare per lo scudetto". Quanto alla corsa per il tricolore, ha argomentato Allegri "Inter, Roma, Milan e Juventus partono più o meno alla pari anche se è giusto vedere l'Inter favorita per via dei tre trofei vinti l'anno scorso. Ogni stagione però fa storia a sé: vincere non è facile, è una la squadra che vince, ma noi dovremo dare tutto e dovremo avere la coscienza a posto alla fine della stagione"."Quello di domani è un test importante. La Juventus ha cambiato molto ma ha già una sua identità e ha nelle gambe venti giorni di lavoro in più rispetto a noi - ammette Allegri -. Per la gara di domani vedremo Papastathopoulos al fianco di Thiago Silva, in questo momento Papa è più pronto come centrale. Aquilani? È un grande giocatore sia come qualità che come quantità. Forse è ancora inespresso come giocatore, ma per via degli infortuni che ha avuto non certo per le sue potenzialità. La Juve poi ha tanta voglia di rivincita di dimostrare che quello dell'anno scorso è stato un anno particolare ed è la stessa cosa che dobbiamo fare noi. Domani sera, gioca Abbiati, ma resto molto contento di Amelia che sta lavorando da ottimo professionista".

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