martedì 31 agosto 2010

Ecco Robinho, un colpo da 18 milioni

Pollice più mignolo, una gondola sulla quale portare a spasso l'ultimo desiderio rossonero. Il primo impatto tra Robinho e i tifosi del Milan è in stile Ronaldinho (così Dinho nel 2008 salutò i tifosi), davanti l'ingresso secondario della sede in via Turati. Sono le 16.40 di una lunghissima giornata, arriva a bordo di un Audi A8 ed entra dal retro. Prima di svanire nel garage, un gruppo di tifosi si avvicina con una maglia del Brasile numero 23 (è quella di Robinho). Attraverso il vetro della A8, lui sorride e risponde alzando il pollice e il mignolo. “Il Milan è un club eccellente: voglio vincere la Champions e portare allegria. Spero di rendere felice tutta la tifoseria del Milan - ha detto l'attaccante brasiliano a Milan Channel - lavorerò molto sul campo per far sì che questo accada. Il Milan ha grandi giocatori, è una grande squadra con una storia importantissima, è famoso in tutto il mondo, non solo in Brasile, ed è per questo che sono molto felice di essere qui. I brasiliani della rosa mi daranno una grande mano per inserirmi. Così parlo Robinho nel primo giorno a Milano. L'ultimo desiderio di Silvio Berlusconi si materializza alle 12.25. Eccolo, atterrato all'aeroporto di Malpensa: adesso non è più solo un titolo, una voce di mercato o una promessa del Presidente. E' in Italia, alle porte di Milano. La sua avventura in rossonero parte da qui: Manchester-Milano è stato un viaggio di sola andata. Le tappe sono obbligate, un valzer di impegni da non mancare prima di firmare il contratto. Alle 13.27 entra nell'ospedale di Gallarate per le visite mediche. I medici lavorano, e lui sogna da milanista: “Non ho ancora parlato con i miei nuovi compagni – racconta all'ingresso dell'ospedale -, spero di incontrarli presto e diventare campione con loro. Il Milan è un club eccellente, ha grandi giocatori: sono davvero contento di essere in Italia”. Metà giornata è andata, il bello deve ancora arrivare, ma la temperatura è già bollente: a Gallarate sono una quarantina i tifosi con sciarpe e maglie rossonere. Tutti a caccia di una foto, un autografo, una stretta di mano. Le visite mediche si concludono in un'oretta: alle 14.34 il brasiliano lascia l'ospedale. Ancora ressa, ancora tifosi: “Il Milan è una grande squadra con una storia importantissima. Spero con tutti i miei compagni di contribuire a regalare molti titoli al club”. Poi confessa: “Kakà mi ha sempre parlato benissimo del Milan e adesso so che i brasiliani della rosa mi daranno una grande mano per inserirmi. Il nostro obiettivo deve essere vincere titoli importantissimi. Voglio entrare nella storia del Milan vincendo la Champions: a tutti i tifosi voglio regalare tanta allegria”. Dalle 15.30 in via Turati la gente sbuca da ogni angolo. Il tam-tam corre sulle ali dell'entusiasmo: “Sta arrivando Robinho”. Vola un'indiscrezione: “Tra un quarto d'ora sarà in sede”. Davanti l'ingresso principale, il 3 di via Turati, aumenta la calca di giornalisti, operatori e tifosi. C'è chi gioca a calcio per strada con la maglia di Robinho, quella ai tempi del Real Madrid indossata alla rovescia; chi si fa fotografare con la 23 del Brasile. Nella giornata del brasiliano, c'è il tempo per una visita a Milanello (alle 16), poi l'autista tira dritto in via Turati. Nemmeno ha messo piede a San Siro, e già gli riesce il primo dribbling: l'Audi A8 entra dall'ingresso secondario, e tutti (o quasi) restano con un pugno di mosche. Un gruppetto di tifosi, i più furbi, lo incrociano all'arrivo, lo salutano sventolando la maglia 23 del Brasile. Lui, che siede sul sedile posteriore destro, saluta con pollice e mignolo: alla Ronaldinho. La firma può arrivare a minuti. Quando si vedono gli uomini di Dolce&Gabbana portare una nuova divisa del Milan, il segnale è chiaro: è fatta. L'orologio della metro dice che sono le 17.15, e la firma è davvero questione di attimi. Arriverà venti minuti dopo: alle 17.38 quando il brasiliano riprova ad uscire dal varco secondario. Ma stavolta trova una decina di tifosi che sono lì ad aspettarlo: l'A8 rallenta, lui è seduto al solito posto, ma con una novità: stringe in pugno una maglia rossonera. Sorride, saluta, stavolta alza solo il pollice: la firma c'è e anche un contratto da 4 anni con il Milan. In serata lascia Milano per raggiungere il raduno del Brasile. Molti tifosi restano in via Turati: Pato, Ibra, Robinho, Ronaldinho... La strada dei sogni in questo pomeriggio parte dal 3 di via Turati e prima del tramonto c'è chi, mentre si allontana, gesticola e sembra parlare da solo. “Giocherà Dinho con Pato? Ibra con Robinho? Oppure il tridente? E chi sarà fuori?”. L'operazione-Allegria inizia a funzionare.

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