lunedì 14 febbraio 2011

Allegri: "Con il Tottenham sarà dura"

Adriano Galliani è stato chiaro: voglio il Milan ai quarti. L'a.d. non ne vuole sapere di uscire agli ottavi. E sempre a opera di un'nglese. E' successo nel 2008 con l'Arsenal, è accaduto l'anno scorso con il Manchester United. L'ultima britannica sconfitta in Champions fu il Liverpool nella finale di Atene nel 2007. Massimiliano Allegri annota, ma preferisce pensare al presente. Il tecnico è concentrato e bada al sodo: "Come si batte Il Tottenham? Soltanto giocando molto bene". Anche se non ci sarà il formidabile Gareth Bale, bloccato a Londra per un problema alla schiena. Anche se Modric e Crouch sono in dubbio, anche se gli Spurs concedono qualcosa in difesa. "Il dato statistico non mi preoccupa - aggiunge Allegri alla vigilia del match -; i numeri ci sono anche per essere smentiti. Abbiamo la squadra per passare, ma dovremo fare due partite di grande intensità e tecnica con l'obiettivo primario di non prendere gol, sapendo che loro hanno un potenziale offensivo importante". Regola prima, quindi: essere solidi in difesa. Ma la partita a scacchi si gioca minuto per minuto. La formazione, per dirla in parole povere, prenderà forma dalla rifinitura. Spiega: "Il Tottenham è una squadra molto organizzata che dà intensità al suo gioco. E' un buon collettivo formato da giocatori tecnicamente validi. Sarà un ottavo di finale difficile spalmato in 180'". Ma la curiosità dilaga nella conferenza stampa. Allegri ha pochi conti da fare: "Domani tra infortunati e giocatori arrivati a gennaio che non possono giocare in Champions come Cassano, Van Bommel ed Emanuelson, non ho molte scelte. A centrocampo ho a disposizione Flamini, Gattuso, Seedorf, Merkel e Jankulovski con l'alternativa Thiago Silva da schierare davanti alla difesa. Devo anche decidere chi giocherà a destra tra Oddo o Abate". E su Merkel nessuno dubbio: "Se decidessi di mandarlo in campo dall'inizio sarei sereno". Indefinibile invece il fronte offensivo. Su Pato avanza qualche dubbio: "Devo ancora scegliere anche perché non ho deciso se giocare con due o tre punte". Chi quindi accanto a Ibra, Pato o Robinho? Allegri tentenna: "Sabato col Parma Robinho mi è piaciuto tanto; ha fatto quello che gli ho chiesto e ha chiuso la partita. Ma col Tottenham sarà diverso, perché lì c'era Cassano". Ma avanza l'ipotesi di vedere Seedorf trequartista dall'alto della sua esperienza; mossa che spalancherebbe le porte a un centrocampo molto muscolare con Gattuso, Flamini e Thiago in mezzo. "Del Tottenham chi temo di più? Lennon e Defoe sono pericolosissimi, anche Crouch. Ma anche io ho i miei campioni". Un Ibra saggio alla vigilia fa bene al cuore del Milan. Lo svedese avverte: “Il Tottenham è una grande squadra; lo sta dimostrando in Premier League, altrimenti non sarebbe arrivato fino a qui. Non sarà una partita facile. Li rispettiamo e non li sottovalutiamo”. Zlatan è concentrato al pari di Allegri, non gli interessa di segnare: l'importante è vincere e aiutare alla squadra: “Dovremo fare il nostro gioco; proprio come è accaduto con il Parma. Mi spiace che non ci siano Cassano e Van Bommel; l’importante è non prendere gol e di farne almeno due”. Alla domanda chi preferirebbe come partner fra Robinho e Pato, Ibra risponde con diplomazia: “Quelle sono idee dell’allenatore; ci pensa lui. L’importante è che io faccia il mio lavoro”. Però non può fare a meno di affermare che “Robinho è fantastico, che è bello giocarci insieme”: “Un po’ come quando ero ragazzino e giocavo in Svezia con gli amici: per lui giocare a calcio è felicità pura”

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