lunedì 7 febbraio 2011

Allegri: "Sapevo che ci sarebbe stato da lottare"

Anche Massimiliano Allegri non ha avuto dubbi e ha votato Josè Mourinho, risultato poi il vincitore della Panchina d'oro 2009/10. "Merita il riconoscimento perché ha vinto tutto la scorsa stagione" ha spiegato il tecnico, ospite a Coverciano per l'assegnazione dell'ambito premio. Inevitabile, però, un ritorno alla giornata di campionato, al pari di Genova e all'attacco delle rivali. "Sapevo che ci sarebbe stato da lottare fino alla fine per lo scudetto - ha detto Allegri -. L'Inter ha tanta qualità, come Napoli e Roma, ma mi preoccupo del Milan e di recuperare i tanti giocatori infortunati, soprattutto in vista delle prossime settimane in cui torneremo a essere impegnati anche in Champions League". Senza però nascondere le sue ambizioni: "In questo momento siamo in testa al campionato; è normale che mi senta favorito per lo scudetto". "Nel primo tempo abbiamo disputato una grande gara, nel secondo invece siamo calati, ma questa è la strada giusta, speriamo di continuare così". Thiago Silva la pensa come Massimiliano Allegri che, nonostante, l'avanzata delle rivali, non perde il suo ottimismo. In partenza da Malpensa con Robinho e Pato alla volta di Parigi, dove mercoledì sera con il Brasile affronterà in amichevole la Francia, il ragazzo di Rio allontana gli spettri della rimonta e confida di non avere paura dell'Inter. "E' una buona squadra come noi, ma non abbiamo paura di nessuno - sostiene il brasiliano. Ha vinto tutto l'anno scorso e sta tornando a mostrare un grande gioco: tutto questo è bello per il calcio italiano. Insostituibile come difensore centrale e impeccabile come centrocampista, il carioca ribadisce anciora una volta la sua duttilità: "Il mio ruolo preferito? Preferisco giocare, indipendentemente dal ruolo: mi basta far parte degli undici titolari. Ho parlato con Allegri, gli ho riferito che prediligo giocare centrale in difesa, ma se c'è bisogno in mezzo al campo sono a disposizione". Infine un parere su Thiago Motta convocato in Nazionale da Cesare Prandelli. "E' una perdita per la Selecao perché è un gran giocatore dalle qualità mai viste; ma anche fuori dal campo è una bellissima persona e potrà dare tanto all'Italia".

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