domenica 20 febbraio 2011

Chievo-Milan 1-2

La premiata ditta Pato-Robinho festeggia a passo di samba le nozze d'argento dell'era Berlusconi. Vittoria mica facile quella del Milan, contro un Chievo fastidioso e poco propenso a cedere. I gialloblù vanno sotto per un gol irregolare di Robinho (stop con il braccio), pareggiano con un guizzo di Fernandes, ma cedono davanti alla classe di Pato che a otto minuti dalla fine trova il gol che scaccia la sua crisi personale e rilancia le quotazioni dei rossoneri, bravi a respingere l'attacco dell'Inter (tornato a -5), con la possibilità di allungare sul Napoli che deve giocare stasera. Onore al Chievo che, indomabile in casa, cede alla distanza: l'ultima sconfitta risaliva al 26 settembre con la Lazio. Stefano Pioli ha studiato tutta la settimana il Milan. Il suo Chievo, dopo il Napoli, sogna di fare la festa anche ai rossoneri. Dispone in campo una formazione ricca di talento, a cominciare da Constant e Thereau che costituscono la nouvelle vague gialloblù, accompagnata dall'esperienza di Pellissier. In mezzo al centrocampo lancia Pulzetti, buon interditore. Allegri dal canto suo dimentica il passato di Coppa e recupera Abbiati fra i pali, mentre ricostituisce la coppia centrale Nesta-Thiago Silva. Fiducia a Merkel sulla linea mediana, mentre davanti a Robinho tocca ancora a Ibra e Cassano. Il copione è quello previsto; il Chievo si chiude bene in fase difensiva e punta sul contropiede, potendo contare su treni offensivi. Il possente Thereau è quello ad alta velocità: sempre presente sull'azione e bravo a smistare palle interessanti. Come quella in cui al 9' lancia Pellissier, la cui conclusione è troppo larga. La scuola Pioli è evidente: i veronesi pressano sull'uomo a tutto campo. Il Milan c'è, ma come spesso capita è un diesel sbuffante che ingrana piano piano. Poco veloce, la squadra di Allegri permette al Chievo di recuperare le posizioni e chiudere i varchi. Ma piano piano i primi della classe mettono insieme i pezzi e con una buona gestione della palla cominciano a macinare gioco. Ibra fatica a sincronizzarsi con la squadra, mentre Cassano e Robinho dettano i tempi, potendo contare su un centrocampo che fa filtro e non lascia corridoi aperti, grazie anche alla grinta di Gattuso e alla presenza costante di Van Bommel. Al 25' la superiorità territoriale del Milan si trasforma nel gol di Robinho. Cassano pennella dalla destra per Ibra che serve di testa il brasiliano nell'area piccola; evidente il controllo con il braccio sinistro e la girata che batte Sorrentino. Il Chievo urla di rabbia, sembra non reggere al contraccolpo, ma si ritrova ben presto e manca due volte il pareggio: al 28' Antonini si immola su Fernandes il cui bolide sarebbe stato imparabile per Abbiati, mentre al 44', con Nesta in pressing, conclude alto da due passi con Pellissier. Due i cambi all'inizio della ripresa: Bogliacino per Pulzetti e Oddo per l'affaticato Antonini. Ma è il Milan a trarne più vantaggio potendo godere di tranquillità maggiore. Ma nonostante il buon possesso palla rossonero, il Chievo con una buona dose di personalità trova al 16' il pareggio. Il capolavoro è doppio: Constant con un cross magico dalla sinistra pesca Fernandes sul lato opposto. Scavalcare Merkel in elevazione è un gioco e il colpo di testa si infila sul secondo palo. E fa bene a crederci la squadra di Pioli; abile a sfruttare la sua forza fisica e un pizzico di incoscienza, soprattutto quando il Milan va in pressing rabbioso. Allegri inserisce Pato per Cassano; Pioli Jokic per Constant. I rossoneri premono sull'acceleratore, ma guidano male, nonostante una supremazia evidente. Entra anche Boateng per l'impalpabile Merkel. Mossa che sprigiona energia, che apre il Chievo. Che innesca Pato e la sua immensa classe. Il Papero prende palla al limite, si beve Morero e Rigoni e batte Sorrentino sul suo palo. Chievo che rischia il tracollo e rimane in dieci per l'espulsione di Cesar per doppia ammonizione. Potrebbe segnare anche Gattuso, che dopo una serpentina sfiora la traversa, e Ibra. Ma sarebbero troppi. Allegri mette in banca i tre punti e tiene a bada Napoli e Inter. Ma soprattutto ritrova Pato.

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