martedì 1 febbraio 2011

Merkel: "Basta spaghetti!"

Non è certo come ai tempi di Müller, Rummenigge, Briegel, Matthäus, Klinsmann, Breheme, Völler, senza dimenticare Hässler, Möller, Kohler e Bierhoff, quando i tedeschi che giocavano in Italia erano più popolari, anche in patria, dei loro colleghi di Bundesliga. Ma da qualche tempo gli appassionati di calcio in Germania hanno scoperto che un giovanissimo giocatore tedesco è tornato a farsi apprezzare in serie A. Fino a ieri sconosciuto ai più, anche se con un cognome famoso: Merkel. Quello della cancelliera Angela. Lui, il calciatore, si chiama Alexander, ha 18 anni e da qualche settimana scende regolarmente in campo con il grande Milan, o meglio, l’AC Mailand, come in Germania chiamano il club rossonero. “Merkel, chi è costui?”, si sono forse chiesti i lettori del Berliner Zeitung, quotidiano della capitale, che lo ha intervistato nell’edizione odierna, ricordando del suo recente passato in Germania che Alexander prima di sbarcare al Milan nel 2008 apparteneva alle giovanili dello Stoccarda. Merkel appare entusiasta di come sta andando la sua avventura italiana. Un po’meno del vitto di Milanello. Almeno quello che il cuoco prepara prima delle partite: “Sempre spaghetti al pomodoro, non li posso quasi più vedere!”. Per un tedesco, davvero strano… Ma i pranzi, nel centro sportivo rossonero, sono anche un momento di grande orgoglio per il giovane calciatore. “Il mio posto al tavolo è accanto a Kevin-Prince Boateng. Con noi siedono anche Seedorf, Cassano, Flamini e Roma, il portiere”. Come è stato accolto da cotanti campioni? Come viene considerato? “Ogni tanto dico qualcosa. Io ho solo 18 anni, ma a tavola le distanze sfumano. Naturalmente li sto ad ascoltare con le orecchie ben aperte, quando questi giocatori parlano di calcio. Si può sempre imparare qualcosa da gente come loro”.

Tra i grandi del Milan, ha un rapporto speciale con Clarence Seedorf: “Parla con me dei miei errori, ma mi elogia anche. Per esempio mi dice che devo tirare più spesso a rete e non avere paura”. Quanto al suo inserimento in Italia ed al suo futuro con il Milan premette: “Troppi media esagerano parlando di me. Dicono: ce l’ha fatta. No, io ancora non ho raggiunto proprio niente”. D’altra parte la serie A non è facile, sottolinea, soprattutto per un giovane calciatore: “Qui non c’è un’onda giovanile come in Bundesliga. Ma il campionato è molto più difficile, per questo ci sono pochi giovani giocatori ed al loro posto molte star esperte. Ma io sono un esempio contrario. E proprio al Milan”. Naturalmente, non poteva mancare una domanda su Berlusconi, se l’ha conosciuto: “L’ho incontrato due volte. Una volta mi ha dato una pacca sulla spalla e mi ha chiesto come mi trovavo al Milan”. Un po’malizioso, l’intervistatore gli chiede anche se gli scandali del presidente siano anche un argomento negli spogliatoi. Diplomatica la risposta: “Tra i giocatori più anziani sì. Io non mi interesso di politica”.

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