domenica 21 dicembre 2008

Milan-Udinese 5-1

"Very good", deve avere esclamato David Beckham. E il Milan, per non sfigurare, ha fatto le cose in grande regalando all'inglese un 5-1 che cancella le ultime inquietanti prestazioni. E' la serata dei brasiliani Pato e Kakà: una doppietta a testa e spettacolo a profusione. Vittima l'Udinese, squadra allo sbando che consegna ai rossoneri tre punti vitali. Oltretutto è grave l'infortunio di Quagliarella: la prima diagnosi è timpano perforato.
Ad Ancelotti va dato atto che nell'arte dell'improvvisazione è un maestro. Per l'ennesima domenica il tecnico del Milan schiera quel che può, affidandosi al suo intuito e ai miracolosi recuperi di Kakà, Seedorf e Pirlo. Ma il problema è in difesa. Senza Gattuso e Ambrosini, mattoni fondamentali quando si tratta di fare pressing e interdizione, a rischiare ancora una volta è il reparto più arretrato. Di fronte c'è un tridente che non scherza: Pepe, Quagliarella e Di Natale. Ma anche una squadra in caduta libera che nelle ultime sei partite ha infilato 5 sconfitte e un pareggio. Marino chiede quindi ai suoi una partita razionale: copertura e pressing sull'uomo, velocità nelle ripartenze.
I propositi sono buoni: già al 3' la difesa del Milan fa il vuoto su un cross dalla sinistra dove però non c'è nessuno. Ma non siamo alle solite. Sarà la presenza di David e Victoria Beckham in tribuna; molto di più l'orgoglio dopo alcune recenti figuracce, ma i rossoneri impiegano 240 secondi per mettere sotto l'Udinese. Il raddoppio tra Jankulovski, piazzato a centrocampo per necessità, e Favalli sulla fascia sinistra funziona alla perfezione, anche l'assist dell'ex laziale per Pato che infila da due passi. Decisiva la poca attenzione dei friulani, del tutto simile a quella dei rossoneri che al 10' concedono una prateria al limite a D'Agostino; fendente e prodezza di Abbiati la cui deviazione sul palo è decisiva. Ma alla fine del primo tempo se ne ricava che i bianconeri stanno molto peggio del Milan. Il 4-1 con cui la squadra di Ancelotti chiude in vantaggio la prima frazione di gioco è eloquente.
A fare a pezzi i bianconeri è l'anima brasiliana dei rossoneri. Fantasia e velocità accompagnano al 17' Pato che dalla sinistra fa partire il tocco per Kakà che appoggia in rete. Marino perde la pazienza: sotto accusa è una difesa scellerata e immobile. Ma non scherza nemmeno il Milan. Sono ben tre i rossoneri che concedono a Totò Di Natale l'onore del gol di poco dentro l'area: bello, nell'angolo alla sinistra di Abbiati. Ma gli intenti di rimonta si spengono subito. Dietrofront e ancora Pato ristabilisce le distanze raccogliendo l'assist di testa di Antonini. L'Udinese si scioglie e raramente riesce a spezzare il possesso di palla del Milan che si esalta con i numeri accademici dei suoi brasiliani. Serata da dimenticare anche perché il tridente perde Quagliarella per infortunio, sostituito con Floro Flores. Ma sono ancora i rossoneri ad andare in gol: punizione di Pirlo deviata sul palo da Handanovic con palla che finisce tra i piedi di Seedorf pronto a ribadire in rete.
Con un simile punteggio la partita scivola via ormai senza schemi, esaltata qua e là dai numeri dei fuoriclasse rossoneri che approfittano dello sbandamento generale dei friulani. L'affondo prepotente in area di Kakà al 7' con botta imparabile sotto la traversa riassume perfettamente l'anarchia tattica dell'Udinese, vittima di un'involuzione di gioco inspiegabile dopo la splendida partenza in campionato. Alla fine è 5-1, fin troppo per i friulani. Salutare invece per il Milan che mantiene il terzo posto, ora solitario dopo il k.o. del Napoli, e sogna il grande rilancio.

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