sabato 13 dicembre 2008

Kaka: "Juve-Milan sarà una gara equilibrata"

Non stava nella pelle, perché è convinto che la risalita debba essere veloce e passare dallo scontro diretto con la Juve. Non stava nella pelle, Kakà, ma ieri dopo un po’ è dovuto tornare nel box, come un purosangue preservato dai danni che i terreni ghiacciati possono fare a chi ha giunture e tendini preziosi. Ha lavorato per parte del tempo in palestra, ha detto “se dovessi giocare ora, farei fatica”. Ma la partita è domani sera e di fronte agli sguardi sconsolati Kakà ha aggiunto: “Farò di tutto per esserci”. Non che questo abbia tranquillizzato Ancelotti, preoccupato all’idea di perdere il totem a poche ore dalla partita più importante di questo periodo. Ma a Milanello gli ottimisti sono tanti. Ed è ottimista anche Kakà, che si è trattenuto fino a tarda ora a lavorare con fisioterapisti e massaggiatori. Ricardo ha un problema all’inguine e non è la prima volta. A lungo ha sofferto di pubalgia imparando a stringere i denti e a giocare anche senza essere al massimo.
Kakà, stava tornando in grande forma... “Nelle ultime partite sono stato molto bene dal punto di vista fisico. Spero di sentirmi bene anche contro la Juve. Il problema è l’intesa in campo, il problema è quando mi chiedono cose che non so fare. Per esempio: mi chiedevano di fare la seconda punta e non ero capace. Poi ho imparato e vorrei giocare sempre così”.
Così come? “Davanti, vicino alla porta. Spalle alla porta ovviamente no, se gioco così sono morto”.
Ha detto 'devo migliorare l’intesa con Ronaldinho'. “E lo confermo: i miei problemi di questo periodo, quando mi dicevano che non ero lucido e non ero abbastanza incisivo in zona gol, erano certi meccanismi di gioco”.
Si arrabbia ancora quando gli danno dell’egoista? “Ormai ho metabolizzato. Se tiri hai sbagliato a tirare, se passi hai sbagliato a passare. Se mi criticano, non ci faccio più caso. A me interessa aiutare la squadra, essere decisivo in qualsiasi modo. Anche andando in porta e parando un rigore”.
Altafini le ha dato un consiglio: fai come Platini, se giochi più avanti prendi tante botte. “Le botte si prendono dappertutto. Però vorrei ribadire un concetto: non ho nessun problema ad adattarmi e non ho problemi con Ronaldinho. A me piacciono le sfide e trovarmi meglio in campo con lui è un’altra sfida da vincere”.
Gattuso si è fatto male e qualcuno ha dato la colpa al terreno: c’è preoccupazione per questi campi ghiacciati? “Un po’ sì. Bisognerebbe cercare di fare qualcosa, ma il clima è questo e se non c’è rimedio ci arrangeremo. Dispiace per la qualità del gioco, che non può essere eccezionale”.
Come farete senza Gattuso? “Stiamo già provando qualcosa. E’ un peccato che si sia infortunato, perché in questo momento stava dando una mano anche in attacco”.
Flamini può sostituire Gattuso? “Sono diversi, ma Flamini può darci una mano, anche se deve ancora capire alcune differenze fra il calcio inglese e quello italiano”.
Come sta vivendo questo dicembre così diverso per lei dal favoloso dicembre 2007? “Con un po’ di nostalgia, che però mi dà una grande motivazione. Pochi giorni fa ricordavo con i compagni di squadra la trasferta in Giappone: è stata un’esperienza bellissima che spero di ripetere prima possibile. Voglio tanti altri mesi come il dicembre 2007”.
Che cos’ha l’Inter più del Milan? “Sei punti”.
Gli avversari ormai sembrano entrare in campo impauriti. “I giocatori dell’Inter si sono meritati questo grande rispetto. Sono forti, ma credo che possiamo raggiungerli”.
Crede ancora allo scudetto? “Ovvio, sono sei punti”.
Fra Juve e Milan, chi perde è fuori? “No, però ritrovarsi a nove punti dall’Inter non sarebbe comodo”.
Chi sarà decisivo? “Sia il Milan che la Juve hanno molti giocatori che possono decidere la partita in qualsiasi momento. Sarà una gara equilibrata e i calci piazzati in situazione del genere sono importanti: perciò penso a Ronaldinho, a Del Piero, ma anche a Pirlo”.
Ronaldinho ha detto che Del Piero per lui è un idolo: lei che cosa pensa dello juventino? “E’ un esempio, come Paolo Maldini. Uno che ha legato la carriera a una sola squadra e che è diventato una bandiera: tutto molto bello”.
Ronaldo al Corinthians che impressione le fa? “Un’impressione un po’ strana, visto l’affetto che c’era con i tifosi del Flamengo. Ma non conosco le sue motivazioni e i progetti del Corinthians, quindi non giudico. Ronie ha fatto una scelta rischiosa e gli auguro tutto il bene del mondo. E spero ancora di rivederlo in nazionale”.
E’ curioso di allenarsi con Beckham? “Curioso e molto ottimista. Ci darà una mano ad avvicinarci allo scudetto. E poi oltre a essere un giocatore è un’icona: porterà interesse, attenzione positiva sul Milan”.
Secondo Schuster il Barcellona era imbattibile: lo hanno licenziato. “Magari ha un po’ esagerato: il Barcellona gioca bene e si diverte, sta andando fortissimo, ma non esistono squadre imbattibili. E il Barcellona in Champions deve ancora incontrare i club inglesi”.
Sorpreso dalle cadute europee dell’Inter? “Un po’ sì, ma si sono qualificati comunque. Anche se arrivare secondi non è una bella cosa, perché si rischiano ottavi complicati”.
Qualche mese fa aveva detto: questo sarà un campionato bellissimo. Conferma? “Sì. Alcune squadre sono calate, ma per esempio si è rivista una grandissima Roma. Ci sarà equilibrio fino alla fine. E spero che alla fine i tifosi del Milan si saranno divertiti più degli altri”

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