
Considerato il nuovo Maldini, Thiago Silva è stato giudicato il miglior difensore del "Brasilerao" 2008. Domenica scorsa si è congedato dai suoi tifosi regalando a tutti una fotografia autografata con saluto allegato: "Grazie; non vi dimenticherò mai". Ventiquattro anni, sposato e padre di Isago ha percorso tutte le tappe del calciatore brasiliano tipo. Dopo le partitelle sulle spiagge di Rio e le giovanili nella Fluminense, sono arrivati i provini con il Madureira, l'Olaria e il Flamengo.
A dare la svolta ci pensò Paulo Cesar Carpegiani, ex nazionale brasiliano che lo fece esordire nel 2001 come professionista nell'RS Futebol di Alvorada dove interpretò più ruoli: difensore, attaccante e centrocampista. Fu un'autentica rivelazione. Nel 2004 il passaggio alla Juventude dove l'allenatore Wortmann lo riportò in difesa, sia come centrale che esterno destro. Un successone. Il Porto se lo assicurò per 5 anni, ma le cose non andarono per il verso giusto.
Il trasferimento alla Dinamo di Mosca fu la parentesi più triste. Della Russia, infatti, ricorderà infatti solo una brutta polmonite. Il ritorno nel 2006 alla Fluminense è stato il passo decisivo. Tre anni di gloria con la finale della Libertadores, persa poi con il Quito, ma anche la convocazione di Dunga. E adesso la grande occasione: il Milan di Kakà e Ronaldinho.
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