mercoledì 17 dicembre 2008

Milan-Wolfsburg 2-2


La febbre è ancora alta. Basta un modesto Wolfsburg a evidenziare implacabilmente i problemi del Milan, bloccato in casa sul 2-2. Il risultato è la diretta conseguenza di una condizione fisica davvero precaria e dell'evidente assenza di gioco. Ne consegue che i rossoneri devono accontentarsi del secondo posto nel girone di Coppa Uefa, vinto così dai tedeschi, abili ad agguantare per due volte il risultato. Al gol di Ambrosini ribatte infatti Zaccardo; a quello di Pato, Saglik. Una partita da dimenticare in fretta in un Meazza desolante. In confronto il pubblico della Coppa Italia è da grandi occasioni. Il vuoto di San Siro fa i conti anche con la protesta della Curva Sud per la mancanza di biglietti per Juve-Milan. Ma bisogna giocare e Carlo Ancelotti schiera quello che può. Parlare di turnover è improprio. Il tecnico cerca di risparmiare il possibile, anche perché con l'Udinese i punti servono come il pane. Dida è fra i pali, mentre Antonini copre la fascia destra con Zambrotta. Ancelotti non rinuncia a Pirlo e Seedorf e in attacco Shevchenko se la gioca con Inzaghi. Tra i tedeschi allenati da Felix Magath, spiccano i nomi di Barzagli e Zaccardo. Il primo schierato in difesa, il secondo sulla linea mediana nel tradizionale 4-2-3-1.
Nel piccolo trotto dell'avvio sconcerta l'ennesimo infortunio di Senderos che abbandona dopo tre minuti per un problema alla schiena. Lo sostituisce Kaladze, di questi tempi un colosso d'argilla. Balbetta in effetti la difesa, ma si sa, è l'anello mancante di questo Milan. Eppure per 20' i rossoneri si ricordano come si gioca al calcio. Al 12' Sheva la mette in mezzo per Inzaghi, che colpisce male di testa da posizione invidiabile, per poi mirare il primo palo dalla distanza, dove Benaglio si fa trovare pronto. Ma nulla può il portiere svizzero sulla micidiale inzuccata di Ambrosini servito magnificamente da Seedorf al 15'.
Passato in vantaggio, il Milan abbassa il ritmo e basta poco al Wolfsburg per trovare spazi negli ultimi 25 metri. Al 26' Dzeko colpisce in pieno la traversa; a seguire Gentner impegna Dida, ma centralmente. Due occasioni gettate al vento pur in assenza di marcatura: il consueto blackout in un reparto dove Jankulovski e Kaladze fanno i conti con una pessima condizione fisica. Preoccupandosi di gestire il vantaggio a velocità ridotta, i rossoneri si limitano a tamponare il gioco dei tedeschi, che non sono di certo la fine del mondo. Una frazione, insomma, in linea con la scialba serata, che Ancelotti cerca di vivacizzare all'inizio della ripresa con la sostituzione di Pirlo con Pato.
Ci prova anche Inzaghi al 5' in un difesa che zoppica in cui Barzagli ci mette anche del suo, ma al centravanti manca la zampata, complice l'uscita di Benaglio. Ma i problemi dei tedeschi sono del tutto simili a quelli dei rossoneri che non riescono a evitare il momentaneo pareggio di Zaccardo, abile a trovare lo spiraglio giusto e il consueto goffo tentativo di Dida, già alle prese con dubbie parate in due tempi. Ma l'italiano emigrato in Germania gioisce per pochi secondi. Nell'azione successiva, Pato riporta in vantaggio il Milan, sfruttando un assist involontario di Inzaghi, alla forsennata ricerca di un gol anti Raul. Che sfiora al 30', perché ancora una volta Benaglio trova il colpo di reni giusto per dirgli di no. Al 33' Saglik, subentrato a Hasebe, grazia Dida consegnandogli la palla nelle mani da due passi. Occasione gettata al vento nell'ennesimo buco difensivo. Ma la retroguardia rossonera non si smentisce al 36' concedendo la gloria proprio a Saglik che trova l'angolo e il pareggio. E potrebbe andare peggio, perché per ben due volte, al 45', il Wolfsburg manca il 3-2, grazie, nota confortante, alla reattività di Dida pronto a rispondere a Dzeko e Krzynowek.

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