domenica 9 gennaio 2011

Milan-Udinese 4-4

Pomeriggio pazzo a San Siro. Per tre volte il Milan rimonta una bella ma sprovveduta Udinese: prima con Pato dopo la rete iniziale di Di Natale, poi con un autogol di Benatia e ancora con il Papero (dopo il 3-1 firmato da Sanchez e ancora il Totò capocannoniere). All'89' Denis riporta in vantaggio i friulani, ma il solito Ibra inventa al 93' il 4-4 che alla fine fa davvero comodo. Decisivo l'ingresso di Cassano, abile a dare uno scossone alla squadra, a servire due assist e tenere in corsa la squadra rossonera. Dopo Cagliari, Allegri aggiunge alla lista degli assenti Abbiati e lo squalificato Ambrosini. Il tecnico, noto ottimista, digerisce il rospo, al contrario della Curva Sud a cui è rimasto sul groppo l'avvento di Leonardo all'Inter; sentimento chiaramente spiegato con uno striscione offensivo ("Leonardo uomo di m...). C'è Robinho alle spalle del rientrante Ibra, che è indispensabile come il pane, e Pato. In difesa Bonera è confermato al centro, mentre tra i pali c'è Amelia. Strasser si divide il centrocampo con Seedorf e Gattuso. Insomma, tutto il resto del Milan contro un'Udinese agguerrita e dal primo minuto con il coltello fra i denti. Guidolin lo aveva detto alla vigilia. E' una finale di Champions League da giocare senza timori riverenziali. A ritmo alto, pressando l'uomo. Detto e fatto. I primi dieci minuti sono bianconeri. Il Milan attende e rallenta il ritmo e si ritaglia occasionalmente momenti di bel gioco. All'11 grande intuizione di Pato che mette dentro per Ibra anticipato in angolo; tiro dalla bandierina che genera poi il sinistro potente del brasiliano che sfiora la traversa. Al 17' tocca a Ibra con un colpo di tacco smarcare in area Robinho; destro e palla fuori di poco. Al 18' si rivede l'Udinese: Seedorf anticipa Benatia pronto al tap-in, mentre è Amelia a respingere un traversone pericoloso di Di Natale. Come dice Allegri, guai ad abbassare la guardia. Sono infatti i friulani in pressing costante a comandare e a mettere insieme ben sei corner in 23'. Il Milan è in evidente difficoltà. Guidolin intuisce e invita i suoi a schiacciare i rossoneri, quasi ne sentisse prossimo il tracollo. Allegri fa alzare la squadra ma senza trovare soluzioni logiche; Seedorf, che deve sacrificarsi anche in difesa, non riesce a tenere in mano la bacchetta della regia. E' anzi l'Udinese a non farsi ingabbiare grazie ai suoi uomini di movimento. Una manovra così lucida e semplice che porta dritto al gol. Al 35' Totò Di Natale è bravo a spingere in rete una palla ribattuta dal palo colpito da Inler con un tiro dal limite. Sono momenti duri, ma come in altri frangenti, i rossoneri dimostrano ancora una volta di avere attributi adeguati. Dopo essere scivolato nell'area piccola al momento del tiro, Ibra al 46' trasforma un tiro sporco in assist per Pato, che da due passi non può sbagliare. La ripresa inizia con Cassano che si scalda a bordocampo; il Milan comincia con una grande azione al limite e un tiro al volo di Pato deviato in angolo. Al 5' Handanovic fa il miracolo alzando oltre la traversa un gran destro di Robinho, defilato a destra. E' il miglior momento del Milan che cerca di cavalcare l'onda. Ma l'Udinese esce dalla morsa e torna in vantaggio. L'assist è di Isla, la prodezza è di Sanchez che di testa in tuffo gabba un distratto Bonera. La reazione del Milan c'è ma è molle. Il momento ideale per L'Udinese per cercare il colpo da k.o.. Un errore di Seedorf scatena Inler che allunga Di Natale. Totò fugge via e dopo cinquanta metri di corsa, supera con dribbling a rientrare Bonera e infila il 3-1 alla sinistra di Amelia. Cassano entra per Seedorf al 24'. Il barese ci prova subito servendo Robinho. L'idea è giusta, ma Domizzi si immola per la causa e lascia il posto a Coda. Il Milan ci prova e si gioca il tutto per tutto. Handanovic con un volo magico dice no a Strasser, ma nulla può sulla parabola di Thiago Silva deviata nella sua rete da Benatia. Gol da capitalizzare e far maturare in banca. Pressing totale. Al 37' Cassano alza la testa e come a Cagliari tocca dolcemente. Per Pato che evita un avversario e infila nell'angolo. Ma la festa dura poco. Al 44' Denis, entrato al posto di Di Natale, si mangia Bonera, che commette l'ennesimo errore. Ma guai a non fare i conti con Ibra: al 48' estrae il coniglio dal cilindro. E chiude il pomeriggio pazzo. Per il Milan, adesso, è un punto guadagnato.

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