martedì 11 gennaio 2011

Ufficiale Dinho al Flamengo: "Avrò la Selecao"

La telenovela italo-brasiliana più famosa di questi tempi è finita: Ronaldinho, 30 anni, ha firmato un contratto di quattro anni con il Flamengo, come ha annunciato il club carioca, che ha battuto la concorrenza del Gremio, la squadra dove è cresciuto calcisticamente, e del Palmeiras. Ora l’ex giocatore del Milan spera di rimettersi in corsa in vista dei mondiali in casa del 2014: “Posso immaginare i tifosi in uno stadio pieno - le parole del giocatore - e possono aspettarsi il meglio da me. Sono tornato in Brasile a giocare con il Flamengo proprio per questo. Spero anche che le mie prestazioni in campo possano farmi tornare a vestire la maglia della nazionale ancora una volta”. Il Flamengo ha vinto cinque volte il campionato brasiliano, la più recente nel 2009, ma ha chiuso a soli due punti dalla retrocessione nella passata stagione. “Qui a Rio de Janeiro sono stato accolto con tanto calore e la torcida può aspettarsi altrettanto affetto da parte mia”, dice Ronaldinho presentandosi dal sito ufficiale della sua nuova squadra. Il logo R10 domina tra le foto che ritraggono il giocatore sorridente già con la nuova maglia. “Sentivo che il giocatore voleva giocare nel Flamengo, sentivo che non avrebbe voluto chiudere la carriera senza giocare per il nostro club” dice Patricia Amorim, presidente del Flamengo, che ha condotto la trattativa e ha trovato l'intesa con Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan. “Voglio ringraziare Galliani. Non abbiamo avuto pace a Natale e a Capodanno, ma è stato piacevole passare il tempo con lui. Abbiamo iniziato con l'acquisizione di un giocatore e andremo avanti. Mi piace la visione imprenditoriale di Galliani -aggiunge il presidente del Flamengo-. Abbiamo imparato molto con lui, in una trattativa che è stata una maratona”. Nessun dettaglio finanziario relativo all'operazione: il Flamengo non ha ufficializzato quanto ha speso per il cartellino e non offre indizi sull'ingaggio. L'accoglienza da re nella calda serata del 17 luglio 2008, poi solo pochi sprazzi della classe che aveva incantato il mondo. Ora l'addio, un addio nell'aria ormai da tempo, per il ritorno a casa, nel Flamengo, ultima sfida dopo le tappe vissute, prima che nel Milan, al Paris Saint Germain e soprattutto al Barcellona, dove vinse il Pallone d'Oro nel 2005. Del resto, nonostante l'ultima stagione in blaugrana fosse stata parecchia sottotono, come poter dubitare del talento di uno dei più forti calciatori di sempre? Fortemente voluto da Silvio Berlusconi, che ne ha fatto da subito il suo pupillo, Ronaldinho ha impiegato poco a ripagare l'affetto dei tifosi, siglando il gol della vittoria nel derby contro l'Inter nella quinta giornata di campionato. La prima parte di stagione resterà forse la parentesi migliore dell'esperienza rossonera di Ronaldinho, che regala gol e assist. Poi, però, il fuoriclasse di Porto Alegre si fa notare soprattutto per la mancanza di continuità e solo a intermittenza mostra i lampi del suo genio calcistico. E a poco servono i tentativi del Milan di farne il faro della squadra. La cessione di Kakà e l'arrivo di Leonardo in panchina riescono solo in parte a rigenerare il Gaucho, che conclude la passata stagione con 15 gol e 16 assist ma senza mai riuscire a essere il fenomeno visto dalle parti del Camp Nou. Anzi, a dirla tutta, qualcosa del Ronaldinho di Barcellona torna a galla, ma sono le uscite notturne e non le magie che aveva mostrato in campo, nonostante il famoso “patto del tavolino” stretto con Berlusconi nell'estate 2009, quando il patron rossonero lo aveva fatto salire, dopo un'amichevole col Varese, in piedi su un tavolino e giurare davanti ai compagni che si sarebbe comportato da professionista serio per l'intera stagione. Nemmeno l'arrivo di Allegri e Ibrahimovic riesce a scuotere il Gaucho, che dopo un avvio di stagione promettente finisce nuovamente in panchina, sparendo. E alla fine, con un contratto in scadenza a giugno e un ingaggio oneroso, arriva il divorzio. La fuga dal ritiro di Dubai, il volo in Brasile e il fratello Roberto de Assis che fa la spola tra Rio (Flamengo), San Paolo (Palmeiras) e Porto Alegre (Gremio) per trovargli una sistemazione, “costringendo” Galliani a prolungare le sue vacanze mentre Berlusconi si rassegna a perdere il suo gioiello, dando il benvenuto al talento di Bari Vecchia, Antonio Cassano. Il Milan saluta Ronaldinho. Il club rossonero ufficializza la cessione del brasiliano al Flamengo con una nota nella quale evidenzia le "eccellenti prestazioni" fornite dal Gaucho nelle 2 stagioni e mezza disputate in Italia. "A.C. Milan comunica di aver ceduto a titolo definitivo al Clube de Regatas do Flamengo il calciatore Ronaldinho cui va il ringraziamento della Società per le eccellenti prestazioni effettuate e l'augurio per un futuro di carriera ricco di successi e soddisfazioni", si legge. Con il Milan, dal 2008 Ronaldinho ha collezionato in totale 96 presenze e 26 gol tra campionato, Coppa Italia e coppe europee. In questa stagione, in particolare, il verdeoro ha giocato 11 gare in campionato senza andare a segno. Un gol, invece, nelle 5 presenze in Champions League. Il contratto con il Milan sarebbe scaduto a giugno. Buona fortuna campione!

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